La Ristorazione Comunica Poco e Male: Imparare Per Uscire Dalla Crisi

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“Se c’è un settore in cui la comunicazione è veramente arretrata, questo è la ristorazione“. A dirlo è Marco Lungo, esperto di crisi del mondo della ristorazione. “Siamo ancora a menù che sono liste della spesa e che non invitano a comprare niente, spesso sporchi e rovinati."

 

“Se c’è un settore in cui la comunicazione è veramente arretrata, questo è la ristorazione“. A dirlo è Marco Lungo, esperto di crisi del mondo della ristorazione. “Siamo ancora a menù che sono liste della spesa e che non invitano a comprare niente, spesso sporchi e rovinati. Siamo ai cartelloni pacchiani in strada con offerte ‘urlate’ ed economicamente svantaggiose per il gestore, ci sono ancora gli “acchiappini” in strada per far entrare gente e, soprattutto, sono ancora troppi i ristoratori che pensano ancora che basti servire un buon prodotto per attirare clientela, quando oggi sono i social e TripAdvisor i campi da presidiare giornalmente. Sono questi canali che decidono se un locale sarà pieno oppure no. Le persone non vanno più nei locali per soddisfare un bisogno primario come il soddisfare la fame ma per vivere un’esperienza. E il gestore se non capisce subito questo è destinato ad una crisi fatale, fino all’estinzione”, continua ancora l’esperto di marketing

Nelle crisi la comunicazione va incrementata sempre

In occasione della ristampa del suo libro Salva Il Tuo Locale! che, come afferma l’autore in copertina, non è dedicato solo a chi ha un locale in crisi ma soprattutto a chi deve ancora aprirlo, Marco Lungo ha affrontato il tema della comunicazione in un convegno di imprenditori del settore svoltosi recentemente a Roma.

“Questa crisi ha messo a nudo i problemi tipici di un mercato non maturo, fatto ancora di convinzioni sorpassate, di “abbiamo sempre fatto così”, di mancanza di cambiamento e di adattamento, magari facendo qui e là interventi a macchia di leopardo che, alla fine, ti lasciano solo con le macchie e con nessun leopardo”.

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